mercoledì 18 novembre 2015

Ricerche: Neuromarketing





Il neuromarketing del vino: se ne parla il 2-3 dicembre a Wine2wine, il forum sul business del vino edizione 2015. Segue articolo di Emanuela Medi:

Certo le strategie di comunicazione non danno tregua nel trovare soluzioni sempre più sofisticate. In un mercato ogni giorno più competitivo a livello nazionale e internazionale, caratterizzato da consumatori attenti e raffinati, convincere a scegliere un vino piuttosto che un altro è una impresa non da poco. Ci è piaciuto molto l’articolo scritto da Vincenzo Russo della  IULM ( Libera Università di Lingue e Comunicazione) sul neuromarketing per wine2wine. 
Ma che cosa è? Una strategia di comunicazione basata sulla misurazione delle emozioni, sulla attenzione e sulla memoria. Ma andiamo per gradi: molti studi di neuroscienze hanno dimostrato che gli essere umani non sono assolutamente solo razionali quando prendono delle decisioni ma che anzi queste sono determinate dalla affettività e dalle emozioni. Questo è tanto vero nel mondo del vino dove la funzione simbolica, narrativa e emozionale hanno una funzione quasi determinante . Non bastano più le tradizionali tecniche di indagine come i questionari, le interviste, i focus group: se ad esempio i colori della confezione di un prodotto alimentare, il design di un sito, le immagini di uno spot, la capacità di una etichetta di una bottiglia di essere attrattiva, coinvolgono il consumatore  vuol dire che l’effetto emotivo che provocano le immagini gioca un ruolo molto forte. Il neuromarketing  ha strumenti e indicatori molto interessanti per misurare l’emotività e quindi per essere utilizzate dalla comunicazione di una cantina. E gli indicatori non sono pochi vanno dal movimento oculare, dilatazione delle pupille, la misurazione delle onde cerebrali  che testimoniano il grado di attivazione cognitiva, la sudorazione, il battito cardiaco, la tensione o il rilassamento muscolare. Un valore aggiunto alle tecniche tradizionali per valutare la capacità emotiva.  Troppo scientifico per essere emotivo? La risposta alle strategie di marketing.

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