mercoledì 18 novembre 2015

CULTURA: Accademia della cucina

Civiltà della tavola



Articolo tratto dal saggio "Vivere Frizzante" Edizione Diabasis, Emanuela Medi



“ Cuore protetto”:  parte da qui  il nostro viaggio sugli  effetti positivi del vino basati sugli studi di epidemiologia osservazionale   cui hanno partecipato ben 11 Società Scientifiche. L’alcol protegge il cuore, lo protegge maggiormente se bevuto in quantità moderate, lo protegge di più rispetto gli astemi e i forti bevitori. Lo dimostra una ricerca italiana effettuata su 16.531 persone che ha osservato come un consumo giornaliero tra i 15-25 g al giorno comporti una diminuzione della morte cardiovascolare per tutte le cause.  La evidenza del vantaggio è anche per il colesterolo. Da oltre dieci anni diversi studi avevano dimostrato che un moderato consumo giornaliero di alcol si associava a un aumento  dei livelli nel sangue del colesterolo buono o HDL con una precisa relazione dose-risposta, inoltre poiché il consumo moderato di alcol si associa a una riduzione del rischio cardiovascolare anche negli ipertesi, gli esperti suggeriscono una assunzione meno 30 g al giorno per gli uomini e 15 per la donna piuttosto che la completa astensione. Il meccanismo è l’effetto vasodilatatore dell’alcol. La stessa evidenza la si ha per l’ictus di natura ischemica inferiore come incidenza rispetto i non bevitori.  Vino e diabete: per una volta tanto le buone notizie vengono dal diabete di tipo 2. Una metanalisi condotta valutando 15 studi con 369.862 pazienti, seguiti per 12 anni  ha dimostrato che chi beve con moderazione tra i 6 e i 60 grammi di alcol al giorno ha il 30% in meno di sviluppare il diabete di tipo 2. Anche nelle donne in menopausa il consumo moderato di alcol oltre a migliorare la sensibilità all’insulina e il profilo lipidico, produce una riduzione della glicemia a digiuno e dei trigliceridi.  
Certo è inusuale dimostrare un effetto protettivo tra alcol e demenze: a beneficio dei nostri lettori partiamo dalle conclusioni: un consumo moderato di alcol( un bicchiere di vino corrispondente a 10g di alcol) associato a una dieta bilanciata comporta una riduzione del rischio di malattie neurodegenerative come la demenza senile e l’Alzheimer, e può favorire la longevità.
 E veniamo alla seconda” anima” di Vivere frizzante: tanti capitoli per descrivere la quotidianità di questo alimento. E’  indubbio che il vino abbia avuto un carattere sacro per lunghissimo tempo e dove il vino raggiunge il massimo della sacralità è nell’Antico Testamento, in virtù delle parole pronunciate da Cristo nell’ultima cena  “ questo è il calice del nuovo patto nel mio sangue che sarà sparso per voi..”

 La storia del cinema non straripa di film girati attorno al vino. Ci limitiamo a citarne alcuni, sicuramente i più visti. “ Un’ ottima annata” diretto da Ridley Scott nel 2006 con attori come Russell Crowe, Albert Finney, Marion Cotillard. Un intenso viaggio attraverso paesaggi provenzali che vuole carpire e dimostrare un grande segreto: quello di fermarsi ad amare e vivere la vita con gusto, invece di guardarla scorrere. E’ uno dei più famosi road movie, Sideways di Alexander Payne, film che gli ha valso l’Oscar come migliore sceneggiatura.  Sideways, che in inglese significa laterale, di traverso, è ambientato in una contea di Santa Barbara in California e narra  le rocambolesche vicende di due ex amici del college, alle prese con le difficoltà della vita. Il viaggio dei due protagonisti li porterà a confrontarsi con se stessi e finirà con il mostrarli più consapevoli  delle loro mancanze e più desiderosi di cambiare.
Disinibito, eccitante, erotico, il vino è un perfetto compagno di cibi accattivanti, tanto da essere da sempre il più naturale, democratico stimolatore del desidero sessuale. Le sue capacità di sedurre erano ben conosciute a Cleopatra che, tanto per gradire, vi aggiungeva oppio e sostanze allucinogene come la belladonna e la mandragola. Vino e sesso, una coppia ben conosciuta ai tempi dei romani: ne parla Ovidio nell’ars amatori. Al vino era dedicato il culto erotico del Dio falllico, Dionisio e nell’era rinascimentale era anche un importante indicatore sociale dato che il suo consumo era abituale presso la borghesia mercantile e artigiana. Citiamo il primo vero trattato di enologia” Della natura dei vini e dei viaggi di Paolo III, descritti da Sante Lancerio suo bottigliere” del 1534. Ma perché nell’immaginario collettivo il vino “ accende” il desiderio sessuale tanto da essere considerato  una sorta di viagra naturale? La sfera sessuale sarebbe “ stimolata” dai polifenoli, potenti vasodilatatori, presenti nel vino in grado di rilassare piacevolmente le vie del sangue, aumentando l’afflusso nei vari distretti compresi quelli “ importanti”. Tutto vero? In parte ma certamente lo stato di grazia può avere un effetto moltiplicatore se abbinato a cibi come il cioccolato amaro, il caffè, succo di mirtillo,ostriche, spezie come lo zafferano, zenzero, ginseng e poi ancora tartufo, liquirizia frutta secca  come le mandorle ingrediente principale dei pranzi di corte per le proprietà afrodisiache perché ricche di ferro, vitamine e zuccheri. Insomma vino ed eros: una coppia felice!

 Scrittori avvinazzati: un paragrafo che non vuole denigrare nessun autore ma dimostrare invece, come il rapporto alcol e letteratura sia stato spesso una relazione distruttiva. Cinque premi Nobel Usa furono più o meno alcolizzati: Sinclair Lewis, Eugene O’ Neill, William Faulkner, Ernest  Heminguay e John Steinbeck : troppo spesso alzavano il gomito ritenendo che in fondo alla bottiglia si nascondesse il segreto dell’ispirazione. Però spesso superarono ogni misura.  

Emanuela Medi

Nessun commento:

Posta un commento