mercoledì 3 agosto 2016

I messaggi in bottiglia





In un’era in cui la comunicazione impiega  un manciata di secondi per inviare e ricevere un sms, sembra quanto meno singolare parlare dei messaggi in bottiglia: eppure è di pochi giorni fa la notizia che è stata ritrovata sulla spiaggia di Skala Cefelonia, in Grecia una bottiglia contenente un messaggio scritto 23 anni ( il primo maggio del 1990 ) da una turista tedesca che era a bordo di una barca a vela nell’oceano. Grazie al  gioco delle correnti che si ripetono da anni, meglio centinaia di anni, queste bottiglie con il loro prezioso contenuto arrivano  sulle spiagge distanti chilometri e chilometri dai luoghi in cui vengono lasciate impiegando a volte un tempo infinito ! Storicamente il messaggio in bottiglia nasce come strumento scientifico: la prima bottiglia venne lanciata in mare nel 310 a.c. dal filosofo greco Teofrasto che voleva dimostrare che il Mar Mediterraneo non era altro che un bacino dell’oceano atlantico. Il sistema ha funzionato nel tempo tanto che fu utilizzato nel XIX secolo dal capo del Dipartimento di Cartografia e strumentazione della Marina degli Stati Uniti, Matthew Fontaine Maury (gennaio 1806-Febbraio 1873) che usò le bottiglie per studiare le correnti superficiali e tracciarne le oceaniche. E’ con questo sistema che,nel 1855, venne redatta la “ geografia Fisica dei Mari”, il primo testo di oceanografia moderna. Anche i luoghi hanno la loro importanza: l’Artico a causa delle correnti profonde, è strategico per determinare la direzione delle stesse a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Questi generano infatti, una notevole massa di acqua fredda che è in grado di modificare il percorso delle correnti oceaniche tanto che per conoscere nuovi percorsi oggi si lanciano bottiglie biodegradabili che vengono seguite dai computer. Fascino, mistero, tragedie, amori, appelli: le bottiglie con i loro messaggi contengono un mondo di storie, sentimenti, paure e speranze a cominciare da Cristoforo Colombo che, temendo di affondare con le caravelle, affidò a una bottiglia la documentazione sulle sue scoperte, fino a un vero e proprio sistema di comunicazione “segreto” della flotta britannica del XVI secolo che potevano essere letti, pena la morte, esclusivamente dagli Uncorker of Ocean Bottles, gli ufficiali della marina nominati da Elisabetta II.

 Bottiglie con date incredibili come quella scritta da un marinaio giapponese nel 1794. Chunosuke Matsuyama, questo il nome del marinaio, naufragò con i 43 compagni di viaggio su un’isola del Pacifico. La disgrazia incisa su un  un pezzo di legno di cocco fu ritrovato inserito nella bottiglia 150 anni dopo vicino al villaggio giapponese di Hiraturemura  Altra data, altra storia come  la bottiglia vecchia di 109 anni lanciata in mare durante una spedizione scientifica dei primi del Novecento ritrovata su una spiaggia tedesca del Mare del Nord. All’interno una cartolina da rispedire al mittente, il Marine Biological Association di Plymouth.Infinite storie come il messaggio affidato a una bottiglia da Jeremiah Burke e sua cugina  Nora Hegarty, salite a bordo del Titanic per raggiungere le sorelle a Boston. Prima di salpare la madre di Burke gli diede una bottiglia di acqua santa…. E ancora la storia d’amore iniziata con un messaggio scritto nel 1956, da un marinaio svedese alla ricerca di una donna ”bella e distante”. L’Oceano trasportò il suo messaggio fino in Sicilia. Due anni più tardi Paolina una donna siciliana rispose ”Io non sono bella, ma sembra così miracoloso che questa piccola bottiglia abbia viaggiato tanto a lungo per arrivare sino a me, che devo inviare una risposta”. I due iniziarono a scriversi e la corrispondenza si concluse con un matrimonio.. in Sicilia! Per gli amanti dei messaggi in bottiglia sappiate che all’interno del Museo Nazionale di Turks and  Caicos  ( isole atlantiche a sud della Florida) vi è il” Museo del messaggio in bottiglia” in cui sono conservate le numerose bottiglie depositate  sulle spiagge dell’isola di Gran Turk e raccolte dalla fondatrice del museo Grethe Seim.

Sete? Attenzione al troppo alcool




Assunzione eccessiva di alcool? Succede, complici le serate in compagnia di amici, il caldo che invita a qualche bicchiere in più. Sete, tanta sete la mattina dopo. E’ questo l’effetto più visibile e immediato della disidratazione che avviene quando si è bevuto molto. L’alcol infatti è un potente diuretico che porta a urinare più del normale con conseguente perdita di molti nutrienti essenziali come  vitamine e sali minerali. La disidratazione causata dall’alcool può anche aumentare l’acidità nello stomaco e nell’intestino, causare bruciori alla gola e alla bocca dello stomaco. Attenzione ai diabetici in quanto molto alcol può portare a produrre troppa insulina con conseguente calo di zucchero nel sangue. Bere si ma con moderazione facendo attenzione a mantenere il corpo sempre idratato con frequente assunzione di acqua che può aiutare a minimizzare l’effetto di alcool nel corpo.

Vino e New Tech: Un mercato da 790 milioni di $ - Ricerca pubblicata da Web in Vigna

Ormai sono entrate nella nostra vita quotidiana, app per comunicare o per orientarsi, app per pagare un bollettino o per prenotare un posto in aereo, per cercare un paio di scarpe o scrivere un articolo per il blog. Applicazioni, IoT, droni, stampa 3D, sono prodotti delle nuove tecnologie che negli ultimi 10 anni hanno modificato il nostro modo di fare le cose o di usufruirne.
Il mondo si muove
Le app sono la più nota rivoluzione introdotta dagli smartphone, anzi, sono l’ovvia conseguenza dell’invenzione di Steve Jobs quando presentò il primo iPhone nel gennaio 2007 al Macworld Conference & Expo di San Francisco.
Da quel momento si è aperto un mercato quasi infinito per gli sviluppatori di applicazioni, ed ogni brand che si rispetti ha la propria app con la quale visitare il sito aziendale, muoversi tra gli scaffali dei prodotti, prenotare l’ultimo modello in produzione.

Il mondo del turismo in particolare ha beneficiato dell’unione tra codice di programmazione e tecnologia di geolocalizzazione,  trasformando la ricerca di un albergo o di un ristorante in una attività di pochi minuti.
Non parliamo poi del food: prenotare un tavolo per la sera, scegliersi il menù, addirittura fare la spesa, tutto si può fare grazie ad un’app.
Anche il mondo del vino si muove in questo ambiente, le applicazioni come Vivino oWinesearcher sono da considerare un po’ le Shazam del vino: inquadri una bottiglia, scatti una foto, e dopo un attimo compare la scheda tecnica di quel vino con indicazioni utili per l’abbinamento e per l’acquisto.
Lo scorso anno la società di venture capital francese che agisce nei tre settori Vino, Cibo e Turismo, 33entrepreneurs, ha rilasciato una mappatura di oltre 500 startup tecnologiche e circa 1600 app che riguardano il vino. Il report è stato pubblicato anche su Medium.


Dividendo app ed aziende tecnologiche in base al loro obiettivo (Produzione, Suggerimenti, Vendita/Consegna, Consumo, Enoturismo e Attività), il grosso della tecnologia è orientato al cliente finale, ossia ai Suggerimenti (32%) ed alla Vendita/Consegna (39%). Seguono le startup dedicate al Consumo e Produzione con stranamente ultimo l’Enoturismo.

Vino e New Tech: Un mercato da 790 milioni di $

Non tutte producono una innovazione utilizzabile, alcune sono sicuramente improbabili come i flaconcini di vino da 10cl per degustazioni veloci, ma tra queste c’è anche Coravin, la ditta produttrice delle spine da inserire nel tappo della bottiglia per il servizio al bicchiere. In ogni caso il gran numero di aziende coinvolte indica che il mercato del vino è stato finalmente scoperto anche dalla tecnologia, e soprattutto dimostra come, specialmente nel campo dell’enoturismo, ci siano ancora margini enormi di inserimento.
Quando sono andato a Navelli per Naturale, oltre agli assaggi ho parlato con alcuni dei produttori più giovani, chiedendo se e come utilizzassero il web nella loro azienda.


Le risposte sono state piuttosto deludenti, visto che il massimo che ho ottenuto è stato l’indirizzo della pagina Facebook. Piccole dimensioni aziendali ed una particolare visione del consumatore inducono i produttori a non occuparsi dell’utilizzo della rete e delle nuove tecnologie che stanno nascendo, lasciando che sia qualche foto sulla pagina Facebook a convincere il cliente ad andare a visitare la cantina ed acquistare il vino.
Questa illusione, sebbene mantenga il valore romantico del lavoro in vigna ed in cantina, di sicuro non alimenta il desiderio di andare a cercare un produttore mentre si è in vacanza in Abruzzo o in Piemonte. In Abruzzo vado spesso, ma raramente ho la possibilità (a meno di non conoscerne già l’indirizzo) di trovare una app o anche un sito web di geolocalizzazione dedicato alle cantine della zona. Spesso passo a pochi km di distanza da un produttore ma, non conoscendone l’esistenza, mi sfugge via lungo la strada. E in giro non ho il computer, ho lo smartphone. 

Tecnologia e piccoli viticoltori

Sono invece proprio le piccole dimensioni dei produttori che dovrebbero spingere all’utilizzo delle tecnologie moderne, a fronte di un investimento anche minimo (inserire la propria azienda su Google My Business è gratuito), per avere la possibilità di avere un afflusso di turisti e visitatori, invogliandoli magari con video professionali sul proprio canale YouTube.
E’ quasi sconfortante vedere ed ascoltare produttori giovani che rispondono che “…non credo molto nel web, io preferisco il contatto umano“. Giusto, il contatto umano è fondamentale soprattutto per un vignaiolo: ma se non ti conosco, come faccio a passare da te in vigna? Come riesco a sapere se la cantina è aperta per le visite, gli orari, se posso acquistare vino sfuso (ad esempio), o mangiare lì vicino?
E’ quasi sconfortante perché sembra che il mondo del vino, almeno in Italia visto che in Francia esistono realtà già ben configurate in rete, voglia negare addirittura la validità degli strumenti che il web 2.0, con le sue app, i canali di chat, i video, la IoT che sta iniziando a galoppare, mette loro a disposizione. La connessione di dispositivi di nuova generazione, come i wearable, con la diffusione delle nuove tecnologie web, ha una potenza enorme che però molti produttori di vino sembrano snobbare.
Tra nessun uso tecnologico ed una vigna piena di robot vendemmiatori, può esistere una virtuosa via di mezzo.
Ovviamente, serve un piano ben preciso, definire obiettivi, budget, ruoli. Può anche non piacere, Internet, e se la si intende relegata al solo Facebook sono anche d’accordo con voi. Bisogna però pensare che le persone si muovono, non rimangono ferme davanti al computer, e molte delle attività che fino a cinque anni fa si facevano al pc, oggi si compiono più agevolmente con il dispositivo mobile, il telefonino insomma. Che si avvale delle potenzialità che le nuove tecnologie, web e non solo, offrono.

Non solo i social

Se aprite un canale Telegram, ad esempio, un vostro cliente o un curioso può farvi domande e ricevere risposte; potreste far costruire un bot che dia automaticamente alcune risposte standard a certe frasi chiave, come il contatto via email o telefonico, o la mappa per raggiungervi centrata sulla posizione del visitatore.
Un semplice e poco costoso QR-Code in retroetichetta può fornire una enorme quantità di informazioni al cliente: la vostra bottiglia appare su scaffali di enoteche e tavoli di ristoranti, dove chiunque può vederla e scansionare il codice, anche se non la sta acquistando o bevendo in quel momento.
Un sensore di temperatura e umidità in alcune aree del vigneto potrebbe avvisarvi di qualche problema atmosferico per tempo.


Pubblicata da Web in Vigna.

Dieta mediterranea...addio?






E’ sempre importante parlare della relazione tra alimentazione e salute in senso positivo:  sottolineando gli aspetti positivi e protettivi dei singoli alimenti. Questo tanto più l’evidente allontanamento, da parte degli italiani, dalla dieta mediterranea nonostante i continui richiami di scienziati e nutrizionisti che non mancano di dimostrarne l’efficacia testata da numerosi studi. E infatti non solo mangiamo male, ma lo facciamo senza rendercene conto stando all’ultima ricerca di Gfk Eurisko effettuata sulla base di 15mila elaborati compilati sul  sito curarelasalute.com . Ebbene solo 2 italiani su 10 consumano la giusta quantità di frutta e verdura, nonostante pensino di mangiarne a sufficienza ( le raccomandazioni giornaliere sono 4-5 porzioni ). Latte e derivati: 2 su 10. Poco ma poco meglio il consumo di uova ricchi di vitamina D, 3 su 10. Brillano per assenteismo il pesce, la frutta a guscio. Cose già dette tante volte, evidenze che si confermano  anche in questa ricerca che si è basata su un test della piramide alimentare pubblicata appunto sul sito curarelasalute.it a seguito della campagna  promossa grazie al contributo di Pfizer Consumer Healthcare, con il patrocinio del Centro Studi sull’obesità dell’Università di Milano e della Università degli Studi del Molise. Fretta, stanchezza, poca fantasia sono cattivi consiglieri ” i più- dice il Prof Michele Carruba direttore del centro milanese - alla fine optano per un take-way, una pasta condita con quello che trovano in casa,  si rimpinzano di patatine, olive e tramezzini infarciti di maionese all’ora dell’aperitivo o provano l’etnico che non si sa come è cucinato. Il giro vita aumenta, la pancia pure e minacciosamente avanza  il diabete.. ” 
Nessuno sfugge a questa impietosa fotografia: bocciati sono gli studenti fuori sede tra i 19-27 anni che hanno risposto alle domande della Fondazione Istituto Danone, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con l’Università degli studi di Pavia. Il 10% salta la colazione, la sera il 60% opta per il take away almeno una volta la settimana (pizza o kebab), yogurt il 23%, succhi il 30%, cereali il 31%. Pesce, chi lo conosce? Non’è meno interessante la ricerca effettuata da Coca Cola   che ha puntato sul gusto per esplorare l’esperienza multi sensoriale su come vengono gustati cibi e bevande, le preferenze e i consumi.


Ricerca: Ritratto inaspettato sui gusti degli Italiani. La ricerca Coca-Cola



STUDIO SUL GUSTO 

Ecco la fotografia del RAPPORTO dell’ITALIANO CON IL GUSTO, che emerge da una ricerca condotta da YouGov per Coca-Cola



L’italiano può essere descritto in sei aggettivi:

·         ESPLORATIVO:
Quando si pensa agli italiani e il loro rapporto con il cibo ci vengono in mente  piatti e momenti legati alla  tradizione, ma è emerso che ben il 41% degli italiani si definisce avventuroso quando si tratta di provare nuove esperienze di gusto.

·         STAGIONALE:
La voglia di sperimentare nuovi gusti cresce inoltre d’estate.

·         DIVULGATORE:
La voglia di esplorare nuove esperienze di gusto è anche dettata dal fatto di poter poi raccontare la propria esperienza ad amici e parenti (42%).

·         FRUGALE:
Purtroppo, però, alcuni (38%) sostengono di non avere abbastanza tempo per godersi nuove esperienze di gusto a causa di uno stile di vita frenetico.

·         GODERECCIO:
Ma quando tra un impegno e l’altro si riesce a partecipare a qualche evento, la cosa che l’italiano ricorda maggiormente è proprio quello che hanno mangiato e bevuto (30%).

·         VISIVO:
Dalla ricerca è emerso inoltre che il senso più apprezzato tra i cinque è la vista (75%visivi),  infatti i segnali visivi sono fondamentali perché aiutano ad impostare le aspettative che ancorano la successiva esperienza di degustazione.




Sintesi delle evidenze a livello europeo
Oltre all’Italia, sono 9 i Paesi Europei (Belgio, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Spagna, Serbia e Romania) che sono stati convolti nello “Studio sui Sensi” condotto da Coca-Cola, tramite l’ente di ricerca YouGov.
L’indagine, nel suo complesso, ha evidenziato dei macro-trend comuni, tra i quali:
 il fatto che più di un terzo (36%) degli europei si consideri avventurosa quando si tratta di cibo e bevande e che ammetta che, alla base di questa propensione, ci sia il desiderio di impressionare e vantarsi con gli amici;
 allo stesso modo, la mancanza di tempo a causa di uno stile di vita frenetico e pieno di impegni, costringe quasi la metà degli europei (45%) a mangiare pasti frugali;
 inoltre, il 35% di tutti gli intervistati prova nuovi gusti o “varianti” solo se si fida del brand;
 in merito ai cinque sensi, il 71% degli europei sottolinea l’importanza della vista;
 In merito al rapporto degli Europei con il gusto unico di Coca-Cola:
o più della metà (52%) la definisce come “rinfrescante”;
o quasi un terzo (31%) ha affermato che bere una Coca-Cola li fa sentire “rilassati”;
o è opinione comune, inoltre, che la temperatura della bevanda esalti il il suo gusto (43%).
Ma anche le peculiarità non mancano:
 I finlandesi sono i più inclini a consumare pasti frugali, senza realmente godersi il cibo e le bevande.
 I francesi, prediligono qualcosa di dolce al mattino.
 Oltre tre quarti degli inglesi predilige la vista tra i 5 sensi; i britannici sono anche i più propensi del resto dell’Europa nell’affermare che hanno un palato “povero” e, oltre la metà degli intervistati, ammette di non conoscere quanti siano i gusti “base”.
 Gli italiani affermano che la cosa che maggiormente ricordano di un evento è quello che hanno mangiato e bevuto.
 Gli olandesi sono i meno coraggiosi.
 I rumeni sono i più audaci.
 I serbi si definiscono come la popolazione con un palato più esperto e competente e sono più propensi a provare nuovi sapori in estate.
 Gli spagnoli amano concedersi del tempo per godere del mangiare e del bere.
 I tedeschi affermano che il gusto è il senso che maggiormente associano alla felicità.

lunedì 25 luglio 2016

Sono diventata Sommelier!!




Sono diventata Sommelier!!


Cena di gala con i compagni di viaggio!!


Cena di gala con il Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, Franco M. Ricci

venerdì 8 aprile 2016

Eventi: Vinitaly




Ci siamo!  Cinquant’anni di storia del vino italiano, cinquanta edizioni di Vinitaly. Domenica 10 Aprile nel quartiere fieristico di Veronafiere , si apre il più importante salone internazionale dedicato ai vini e distillati. Cultura, eventi internazionali , incontri istituzionali, record di espositori, più di 1400, oltre 100 mila metri quadrati netti di superficie, buyer nazionali e internazionali: insomma una comunity di produttori, opinion leader, mondo della comunicazione,  che faranno crescere idee, relazioni commerciali, produzione su scala globale. A “ certificare”i 50 anni di storia del vino italiano( la prima edizione nasce nel 1967 a Verona con le “ Giornate del vino italiano” ideate da Angelo Betti) per la prima volta nella sua storia, sarà il Presidente della repubblica Sergio Mattarella che presiederà l’inaugurazione alle ore 11, nell’auditorium Verdi del centro Congressi Europa di Veronafiere. Il secondo appuntamento istituzionale è  datato lunedi11 Aprile quando il Presidente del Consiglio Matteo Renzi incontrerà Jack Ma- fondatore della piattaforma cinese e di e commerce ALIBABA- sulle sfide digitali che attendono il mondo del vino. Si chiude mercoledi 13 Aprile con il Forum dei Ministri Agricoli dei 16 Paesi vitivinicoli europei, convocati dal Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. A che cos’è oggi Vinitaly? E’ un sistema di relazioni e attività, insomma un sistema a rete di cui fanno parte Vinitaly International, OperaWine,, Vinitaly, Wine Club, VIA-Vinitaly International Academy, wine2wine,, Sol&Agrifood,, Enolitech e i premi collegati( dal nuovo premio enologico Internazionale 5 Star Wines, al Sol d’Oro, sdoppiato nel 2014 in Emisfero Nord e Sud). Un palinsesto ricco di eventi e iniziative cui è stato dato quest’anno alla partecipazione di molti paesi stranieri, che hanno cpome finalità esclusiva quella di favorire il business delle aziende clienti all’insegna della mission” il wine business in fiera,  il Wine festival in città”
Non dimentichiamo  SOL&AGRIFOOD:  salone delle eccellenze agroalimentari e olio extravergine di qualità dove” gli affari si fanno con gusto” e ENOLITECH : l’innovazione, la tecnologia nella filiera del vino e dell’olio. Una importante vetrina per la sicurezza, produzione, imbottigliamento, trasporto e degustazione del vino e dell’olio.
A voi il padiglione dei vini naturali e biologici molto amati dai Paesi del Nord Europa, per tutti la forte presenza di Paesi stranieri nel padiglione Vininternational, protagonista la Spagna. Prima volta della Cina mentre confermata la Francia, la Svizzera, la Germania, etc.
Importante la presenza nei saloni specializzati Vinitalybio e Vivit (padiglione 8) il cui focus è sulle produzioni certificate biologiche e sui vini artigianali. La valorizzazione dei vitigni autoctoni passa anche dalle degustazioni proposte dalla Vinitaly International Academy. (VIA)

Vinitaly
www.vinitaly.com
Sol&Agrifood  
www.solagrifood.com
Enolitech
www.enolitech.it


Eventi: 50 ANNI DI VINO AL FEMMINILE



Le Donne del Vino
Domenica 10 aprile 2016 ore 15
Sala Tulipano, PALAEXPO, ingresso A1, piano -1


10 Donne del Vino offriranno l’assaggio delle loro bottiglie del 1967 e di oggi mostrando l’evoluzione dell’enologia italiana nei 50 anni dalla prima edizione di Vinitaly. Un periodo di straordinaria crescita qualitativa e conquista dei mercati esteri, raccontata al femminile.
La degustazione sarà condotta da Marco Gatti e Paolo Massobrio.
 Le produttrici sono: Fratelli Berlucchi, Castello di Gabiano, la Scolca, Rivera,Ffattoria dei Barbi, Tenuta di Capezzana, Castello di Querceto, Castello Banfi, Lungarotti., Masi
Durante l’edizione 2016 Le Donne del Vino ufficializzeranno il passaggio delle consegne da Elena Martuscello alla nuova Presidente Donatella Cinelli Colombini, presentando anche il nuovo Consiglio e le delegate regionali. Nel ricco programma anche la “ festa del Vino delle Donne” che si svolgerà ogni anno il sabato prima dell’8 Marzo.

Saranno ancora le Donne del Vino ad alzare i calici per l’ultimo brindisi dell’edizione 2016 Vinitaly con il taglio della torta al palazzo della Gran Guardia mercoledi 13 Aprile durante una cena di gala  in cui saranno servite eccellenze gastronomiche e prestigiose bottiglie delle Donne Del Vino di tutte le Regioni d’Italia. Regista della serata la chef Marina Ramasso Donna del Vino. La serata vuole essere il grazie all’Italia del vino femminile alla Fiera.



Cultura: Pesto: ma è proprio genovese?





Siamo sempre in clima di Vinitaly e precisamente nel padiglione Agrifood. Quante bontà! Ma siamo sicuri di conoscere l’origine, la storia di tanti nostri prodotti? Prendiamo il pesto: alla genovese, alla piemontese, anche di altre regioni. Ed è esatto chiamarlo: pesto alla genovese.? Intanto iniziamo dal basilico dal greco” basiliKon”, che vuol dire “re”, ossia erba del re. Fra le erbe aromatiche, il basilico è conosciuto da millenni, ma non come alimento, bensì come una pianta dai molteplici impieghi: veniva consigliato per combattere le flatulenze, l’aerofagia, gli spasmi intestinali, i dolori mestruali .Si pensa che l’India sia la patria di origine del basilico dove era simbolo dell’odio e era accusato di far nascere gli scorpioni. Poi l’impiego divenne decorativo e infine fu usato soprattutto in Sicilia, dato il particolare aroma. Si dice che in passato adornassero i balconi delle “ case dell’amore” per renderle riconoscibili e ancora oggi le “Graste” sono dei grandi vasi traboccanti di foglie di basilico. Non sappiamo come e perché il basilico dalla Sicilia migrasse verso la Liguria in particolare a Genova. Si pensa che furono i marinai liguri che sulla via del ritorno ne furono attratti per l’intendo profumo frammisto a aglio .Nei menù dei grandi pranzi del XVIII secolo, il pesto alla genovese non compare mai. E più che di pesto si parla di” battuto alla genovese” nelle due leggendarie “Cuciniere” quella di Emanuele Rosso ( 1865) e di G:B: Ratto ( 1863).Ci sono due ipotesi per spiegare l’origine del pesto: la prima parla di una evoluzione di una salsa medioevale( marò), ricca di aglio e fave fresche, cui un cuoco sconosciuto aggiunse il basilico. La seconda parla di una salsa alle noci già conosciuta nel Medioevo e nel levante Ligure, cui venne aggiunto del basilico. Certo è che la diffusione del pesto avvenne a metà del XIX secolo e comunque rimane un prodotto senza un battesimo “ certo” a parte la provenienza delle foglie del basilico. Le migliori provengono dalle serre di Prà tra Genova e Pegli

“ Storia di ciò che mangiamo” Renzo Pellati

Ricerche: I numeri dell'Osservatorio del vino









Cultura: Le edizioni di Vinitaly







2016

Vinitaly festeggia i suoi primi 50 anni. La fiera, riconosciuta leva economica strategica per l’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole italiane, entra nel Piano per la promozione straordinaria del made in Italy finanziata dal Ministero dello sviluppo economico quale fiera di riferimento per il comparto enologico.
Dopo 22 anni il Concorso Enologico Internazionale, il più selettivo al mondo, diventa Premio Internazionale 5 Star Wine, da assegnare solo ai vini che raggiungono e superano i 90 centesimi nel giudizio espresso da commissioni composte da esperti internazionali specializzati per area geografica di provenienza dei vini. Nasce anche il Premio Wine Without Walls.

2015

Prima volta di Vinitaly International in Canada a gennaio e primo Corso di specializzazione sul vino italiano a Verona dal 16 al 20 marzo. Realizzato dall’International Vinitaly Academy - VIA, il corso dà l’accesso a due certificazioni in base alle competenze raggiunte: “Ambasciatore del vino italiano” ed “Esperto del vino italiano”. Gli “Italian Wine Expert” supporteranno come insegnanti l’attività di VIA nei loro Paesi.
A Expo 2015 il padiglione VINO – A tase of Italy, il primo dedicato al vino nella storia dell’Esposizione universale, propone in un percorso culturale e degustativo 3.600 etichette, 150.000 bottiglie e circa 800.000 degustazioni e viene visitato da 2,1 milioni di persone, il 20% provenienti dall’estero (in particolare cinesi). A conclusione di Expo riceve il Premio Class Expo Pavilion Heritage Awards per il migliore Padiglione di un Unico Prodotto Alimentare. Dopo l’edizione zero del 2014, nel 2015, per completare l'offerta di servizi di Vinitaly, Veronafiere promuove wine2wine, il forum sul business del vino, per la formazione, l’informazione e il networking della filiera vitivinicola.
.

2014

Vinitaly inaugura due nuovi saloni, Vininternational - per dare organicità alla presenza degli espositori esteri - e Vinitalybio, il salone dei vini biologici certificati, e propone una nuova iniziativa espressamente dedicata agli incontri d'affari denominata International Buyers' Lounge. Per promuovere la conoscenza dei vini italiani nel mondo, nasce Vinitaly International Academy, l'iniziativa educazionale realizzata da Vinitaly International in collaborazione con Ian D'Agata.
Veronafiere lancia wine2wine a dicembre, il primo forum del vino che mette in rete i produttori vitivinicoli per far circolare informazioni e idee.
Vinitaly, riconosciuta rassegna di riferimento a livello internazionale nel settore enologico, viene incaricata dal Ministero delle politiche agricole e forestali della realizzazione e gestione di Vino a taste of Italy, il padiglione del vino per Expo Milano 2015.
Sol d'Oro raddoppia, con Sol d'Oro Emisfero Sud in Cile a settembre.

2013

Vinitaly in the World, il progetto avviato da Veronafiere per promuovere l'eccellenza dei vini italiani nel mondo, riparte a fine gennaio dagli Stati Uniti con un nuovo nome: Vinitaly International. Un rebranding per confermare ulteriormente il ruolo della manifestazione come ambasciatore e partner per lo sviluppo del business nazionale in tutto il mondo, attraverso l'attivazione di una rete di solide relazioni istituzionali e commerciali.
Nasce Vinitaly Wine Club: la più innovativa piattaforma di promozione e vendita online delle migliori etichette italiane e di selezionate collezioni di vino apprezzate da collezionisti e estimatori ma ancora inesplorate dal grande pubblico.
Vinitaly e l'Union des Grands Crus de Bordeaux (UGCB) siglano un accordo per coordinare per quattro anni le date delle rispettive manifestazioni, per consentire a buyer e media di tutto il mondo di ottimizzare la loro presenza a due dei principali eventi internazionali del calendario vitivinicolo. Queste le prossime date di Vinitaly: 6 - 9 aprile 2014; 22-25 marzo 2015; 10-13 aprile 2016; 26-29 marzo 2017.

2012

Vinitaly si rinnova e riduce i giorni di apertura da 5 a 4; cambia anche la cadenza settimanale, che passa dal tradizionale giovedì-lunedì a domenica-mercoledì. Una decisione che mirava ad ottimizzare la presenza di trader specializzati in arrivo da tutto il mondo e a dare più spazio agli operatori del canale horeca. Il risultato è stato ottenuto, con oltre 140mila visitatori dei quali il 35% esteri provenienti da 116 Paesi e quasi 95mila metri quadri di superficie netta occupata nel 2012 (dati certificati FKM) e una migliore profilazione su livelli di maggiore professionalità e internazionalità degli operatori presenti.
Al 46° Vinitaly, prima volta dei vini da agricoltura biologica e biodinamica, con il nuovo salone ViViT - Vigne, Vignaioli, Terroir.
Nuovo calendario anche per il Concorso Enologico Internazionale e per il Concorso Internazionale Packaging, che vengono spostati da marzo a novembre per potenziare e valorizzare gli strumenti di promozione e marketing al servizio delle aziende vincitrici, che avranno più tempo per usufruirne in vista della successiva edizione di Vinitaly.

2011

Vinitaly protagonista delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia con "La Bottiglia dell'Unità d'Italia". Il progetto, lanciato da Veronafiere nel corso dell'edizione 2010 durante la storica visita del Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, è l'unica ad avere ottenuto nel settore di riferimento il logo ufficiale delle celebrazioni.
Da un blend di 20 vini in purezza rossi e da 20 in purezza bianchi, rappresentativi di una varietà di ognuna delle 20 regioni italiane, sono stati creati due vini che, dopo essere stati offerti al presidente della Repubblica Napolitano, verranno donati alle massime autorità internazionali.
Al 45° Vinitaly di scena "Sparkling Italy", degustazione dei vini frizzanti prodotti con metodo classico e charmat dedicata a buyer esteri, giornalisti e operatori preregistrati e presentati dai consorzi di tutela. Innovativo il sistema di presentazione e degustazione, che si avvale di sommelier e di supporti informatici.

2010

servizi evoluti alle imprese, marketing diretto via web per aumentare il numero di operatori specializzati provenienti dall'estero e per fidelizzare quelli che già sono stati a Vinitaly sono il filo conduttore della 44ª edizione di Vinitaly, che riceve per la prima volta nella sua storia la visita ufficiale del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Novità sono state introdotte anche per rendere più assistita la permanenza dei visitatori alla manifestazione, con servizi via palmare o blackberry e nel nuovo spazio My Vinitaly sul sito di manifestazione. Inaugurata una piattaforma online dedicata ai giornalisti, dove trovare in modo organizzato comunicati, immagini, video, interviste, approfondimenti, ricerche di mercato, così da avere a portata di click tutto il Vinitaly.
Il Concorso Enologico Internazionale introduce, oltre ai Premi Speciali "Vinitaly Nazione 2010" e "Gran Vinitaly 2010", il Premio Speciale "Vinitaly Regione 2010". I vini vincitori di medaglia potranno segnalare sulle bottiglie la dicitura "Concorso Enologico Internazionale 2010": il riconoscimento della qualità raggiunta diventa così strumento di marketing spendibile in tutto il mondo.
Singapore si aggiunge alle tappe di Vinitaly World Tour, che cambia format per diventare Vinitaly in the World, dopo l'accordo tra il Ministero delle Politiche Agricole e Veronafiere, che prevede la possibilità per consorzi, associazioni e singole aziende vitivinicole di inserire nei progetti nazionali e regionali di promozione all'estero, in parte finanziati dalla nuova Ocm vino, anche la partecipazione a tappe del Vinitaly nei Paesi terzi. Viene lanciato il sito dedicato www.vinitalytour.com

2009

In occasione di Vinitaly 2009 viene inaugurato il nuovo Padiglione 1, che porta la superficie lorda coperta del quartiere fieristico a 150 mila metri quadrati.
Perseguendo una politica di sviluppo rispettosa dell'ambiente, Veronafiere ha dotato il nuovo padiglione di 2.000 metri quadrati di pannelli solari, in grado di produrre la corrente elettrica annuale necessaria all'approvvigionamento di 33 appartamenti.
Dopo la positiva esperienza del 2008 di Agrifood Club, la Rassegna dell'agroalimentare di qualità, viene deciso il definitivo ampliamento dell'offerta merceologica a favore degli operatori esteri interessati, oltre che al vino con Vinitaly e all'olio extravergine di oliva con Sol, a tutto il made in Italy agroalimentare.
Agli espositori di Enolitech viene fornito gratuitamente un servizio anticontraffazione per la tutela della proprietà industriale ed intellettuale dei prodotti esposti per fronteggiare la presenza di operatori del settore che espongono "prodotti contraffatti" o esercitano "concorrenza sleale".
A novembre, prima volta di Vinitaly World Tour a Seul in Corea.

2008

Viene lanciato "Passionate Business", che rappresenta la sintesi della filosofia operativa di Veronafiere: passione per il vino e concretezza degli affari.
Vinitaly World Tour festeggia i 10 anni ripartendo dall'India a gennaio. A febbraio è la volta di Vinitaly US Tour, che viene sdoppiata per una prima trasferta a Miami e a Palm Beach. In giugno nuova tappa in Russia, mentre a ottobre Vinitaly è di nuovo negli Usa a Chicago, a New York e per la prima volta nella capitale Washington. Il calendario all'estero si completa in novembre con il Giappone (dove viene confermato fino al 2010 l'accordo di promozione tra Veronafiere e Isetan) e la Cina, con le tre tappe di Pechino, Shanghai e per la prima volta Macao.

2007

Dopo il matching on-line sul sito www.vinitaly.com sperimentato con successo negli anni precedenti, Vinitaly lancia «Taste Italy», una nuova iniziativa di incontro tra domanda e offerta. Qui le migliori aziende italiane presentano agli operatori esteri, attraverso un innovativo sistema di dispenser, il «top product» e il «new product» dell'anno.
Novità anche per il Concorso Enologico Internazionale, grazie a un accordo tra Veronafiere e l'esclusiva catena distributiva giapponese di fine food Isetan, che nell'ottobre 2007 permette la realizzazione di un corner di vendita dei vini vincitori negli store Isetan di Tokyo. Un accordo con Spazio Italia, inoltre, dà all'azienda vincitrice della sezione Italia del Concorso 15 giorni di promozione all'interno dell'area gestita da Air Dolomiti/Lufthansa nella zona partenze per l'Italia dell'Aeroporto internazionale di Monaco.
Vinitaly 2007 vede la nascita di Genius Vini, un sistema integrato a servizio delle aziende, frutto del consorzio tra Veronafiere, Federvini e Uiv. Tra gli obiettivi, individuare nuovi mercati di sbocco e la promozione del prodotto italiano.
Il 2007 si conclude con il riconoscimento da parte dell'Ue della qualità, dell'innovazione e dell'organizzazione raggiunte da Veronafiere con le sue iniziative internazionali in ambito enologico: Bruxelles approva un progetto comunitario triennale (2008-2010) cofinanziato da Italia e Unione Italiana Vini di circa 4 milioni di euro per la promozione dei vini europei di qualità in Cina, India e Russia, con Veronafiere ente attuatore del progetto.

2006

Vinitaly raggiunge la piena maturità, i quarant'anni. Presenta due nuovi padiglioni espositivi (10 e 11) e amplia la presenza sui mercati esteri grazie a Vinitaly Japan, in novembre a Tokyo, alla prima edizione con il marchio Vinitaly in India, a Mumbay e New Delhi, alla terza in Russia con la novità di San Pietroburgo insieme alla consolidata Mosca, a Vinitaly US Tour (a Chicago, Los Angeles e Las Vegas) e a Vinitaly China a Shanghai (Cina).
Il Concorso Internazionale di Packaging apre ai liquori e distillati ottenuti da frutta diversa dall'uva; nel 2005 aveva accolto i distillati provenienti dai prodotti vitivinicoli.

2005

É potenziata la fase di internazionalizzazione del marchio a servizio del sistema vinicolo nazionale. Nuove «manovre» in India con Ifows per preparare il terreno alla prima edizione vera e propria di Vinitaly India. In maggio ha luogo la seconda edizione di Vinitaly Russia e in ottobre si svolge il tour negli Usa (Boston, Chicago, Los Angeles). Novembre, come da consolidata tradizione, vede a Shanghai la 7ª edizione di Vinitaly China.
Nel corso della fiera madre a Verona, in aprile, vengono lanciate nuove iniziative che coniugano vino e ristorazione internazionale con «I Viaggi di Gulliver» e «Wine & Food Pairing», danno spazio agli emergenti con «Trendy Oggi e Big domani» e promuovono gli incontri con i buyer e il canale horeca.

2004

Il marchio Vinitaly viene speso direttamente, per la prima volta, dopo sei anni di presenza, in Cina e, novità assoluta, in Russia. Prosegue il Vinitaly US Tour con Miami e San Francisco.

2003

Dopo una prima esperienza nel 2002, la rassegna "conquista" anche l'America con Vinitaly US Tour a Chicago e San Francisco, e partecipa ad IFOWS, l'Italian Food and Wine Show di Mumbay, in India.
Nasce Vinitaly for You, il dopo-Vinitaly dedicato ai wine lover, che trovano nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore storico di Verona, un ambiente giovane ed accogliente per degustare i migliori vini.

2002

A giugno Veronafiere porta Vino&Olio a Singapore.

1998

L'internazionalità di Vinitaly è confermata e rilanciata dalla scelta di Veronafiere, nel centenario di attività, di andare in Cina, a Shanghai, con China Wine, un'esperienza positiva che si ripeterà gli anni seguenti.
Il settore delle attrezzature dedicate al vino e all'olio diviene una rassegna ad hoc, Enolitech, il Salone delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia le Tecnologie Olivicole ed Olearie.

1996

Nasce l'International Packaging Competition, per premiare il miglior abbigliaggio del vino.

1995

Vinitaly assorbe Distilla ed assume la denominazione Vinitaly - Salone Internazionale del Vino e dei Distillati.

1992

Nasce il Concorso Enologico Internazionale che, giunto alla 18ª edizione, è divenuto il più selettivo e partecipato al mondo con una media di 90 medaglie assegnate su oltre 3.600 vini da circa 30 Paesi.

1988

Il Salone dell'Oliva diventa SOL. Nasce anche Distilla, il Salone della Grappa, del Brandy e dei Distillati.

1987

All'interno di Vinitaly nasce il primo Salone dell'Oliva.

1980

Vinitaly cambia data e d'ora in poi si svolge ad aprile.

1978

Vinitaly ottiene la qualifica di «internazionale» ed apre le porte alla partecipazione di aziende estere.

1971

La manifestazione diventa Vinitaly - Salone delle Attività Vitivinicole, una vera e propria rassegna mercantile. Organizzata da Agriturist e guidata da Mario Soldati, si svolge l'asta dei vini pregiati. Al Vinitaly si affianca anche una sezione merceologica dedicata a macchine, attrezzature e prodotti per l'enologia e la prima edizione della Mostra Catalogo di Vini DOC.

1969

Nella terza edizione delle Giornate del Vino Italiano, accanto all'attività convegnistica, 130 case vinicole espongono i loro prodotti.

1967

Il 22 e il 23 settembre si svolgono nel palazzo della Gran Guardia le Giornate del Vino Italiano. È
l'atto di nascita ufficiale di Vinitaly.