venerdì 27 novembre 2015

Le aziende si raccontano:


Casa Berucci-Massimi: La quarta generazione e l’arte agricola di Catone e Virgilio

  






Non è sicuramente l’unica famiglia nel vastissimo panorama vinicolo italiano, a vantare antiche origini ma certamente tra le poche, pochissime ad avere una discendenza che risale a Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore quindi depositaria dell’arte agricola di Catone e Virgilio. Le aziende si raccontano anche e soprattutto in una generazione che continua a produrre magnifiche bottiglie di cesanese. Ma iniziamo dalla storica Casa Massimi collocata nel rione Santa Lucia a Piglio, borgo medioevale importante polo turistico del Frusinate. Tra le mura bruciate più volte dalla guerra, appare una bellissima monofora di pietra, fa mostra di se l’antico montano (frantoio), i granai, l’orto, ”le carte di Francia” con la storia di Telemaco, la ricca collezione di testi e libri antichi: un vero e proprio archivio per le storie di tutti i giorni , la grande sala da pranzo  oltre alle famose stanze con parati del Settecento. Non c’è muro che non sia tappezzato di fotografie e ricordi, non c’è angolo in cui una sedia, un tavolo, una lampada non testimoniano i momenti, i gesti, le abitudini  delle tante persone che nei secoli hanno abitato e amato questo palazzo. Il bellissimo e recente restauro che ha interessato alcune sale non possono nascondere le tinture di alcune pareti scolorite, i pavimenti consumati, le strette strettissime scale che collegano ben nove piani! E tanto altro.. ma in questi affettuosi segni del tempo che passa si racchiude il segreto e la  cultura che i Berucci testimoniano e hanno voluto tramandare. Tenace custode e imperterrito parlatore Manfredi Berucci, magnifico e commovente quando illustra le rarità del Casato ma soprattutto quando da poeta-contadino illustra le specialità culinarie della casa:  il timballo di re Manfredi, il pollo al melograno, l’arrosto di capocollo affogato nel vino rosso una ricetta che risale a prima della scoperta dell’America. Ci è piaciuto il Piglio  con il convento e la Chiesa di san Lorenzo, la Rocca Medioevale del castello Orsini, ma soprattutto ci è piaciuta la quarta generazione: Francesco, Flavia, Paola e Maria Ernesta,  anima intraprendente e scattante del gruppo che con i suoi appuntamenti di cultura e musica ha rivitalizzato momenti conviviali dei fine settimana. 26 ettari, 20mila bottiglie del famoso cesanese.

Le aziende si raccontano, in questo caso abbiamo voluto raccontare quando la cultura del vino è veramente cultura!

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