sabato 16 gennaio 2016

Ricerca: Per gli inglesi il vino rosso fa male!





“ Anche lavorare fa male alla salute”. Graziano 

“Ieri si. Oggi no. Domani dipende da che punto guardi il mondo” Paolo 

“ Una tazza di the ai pasti.. si sposa bene con un salmi di capriolo, o un bello stufato..” Fracco






Eccoli alcuni dei commenti a caldo sulla ricerca inglese firmata Sally Davies. Certo la sterzata a tutto tondo sulle proprietà i del vino rosso  che non sarebbero salutari,lascia perplessi. La nota ricercatrice, niente meno è Chief  Medical Officier non contenta di aver distrutto  questo nobile prodotto della natura, precisa che il tanto sbandierato bicchiere di vino al giorno, è solo una vecchia convinzione priva di qualsiasi  validità scientifica. Il che suona come una bocciatura sonora ai tanti studi effettuati negli ultimi anni sul rapporto vino e salute.” A me piace un bicchiere di vino rosso”, ha detto in una intervista al programma televisivo” Good Morning Britain”, ma penso che si più opportuno bere una tazza di thé e riservare il vino alle occasioni speciali. Ogni anno- prosegue la Davies- muoiono di cancro 20 mila persone per il consumo eccessivo di alcool così come per obesità  e diabete”. In base ai suoi studi su un campione di 1000 donne non bevitrici, 106 hanno sviluppato un cancro al seno, percentuale che sale a 126 per coloro che bevono 14 o meno unità a settimana e a 153 per quelle che bevono 14 o più unità. Da tenere presente che 14 unità alcoliche corrispondono a 7 calici di vino rosso, o a 7 pinte di birra di 4°. Rimanere sotto le 14 unità alcoliche a settimana significa che i rischi sono bassi. Per tutti: uomini e donne. La ricerca infatti elimina le differenze di genere e invita all’astensione totale dall’alcool come l’OMS.  
Ma è questa la strada giusta per ridurre i danni dall'alcool e rendere consapevole la sua assunzione. Insomma servono le campagne anti-alcool? Vino e alcolici sono bevande il cui consumo da parte di una piccola percentuale di popolazione, è eccessivo .In questo caso possiamo  parlare di dipendenza, mentre la gran parte delle persone beve in modo assolutamente moderato senza eccessi e senza alcuna caratteristica di dipendenza dall'alcool. Ma quali potrebbero essere le conseguenze di tutte le campagne con forti accenti antiproibizionisti e cioè assunzione zero di alcool nella dieta? Facile ad immaginarsi: chi è dipendente continuerà a ricercare l’alcool perché la sua è una dipendenza assolutamente consapevole dei rischi e dei danni  e non ha importanza se gli avvertimenti arrivano da un medico. Chi beve con moderazione smetterà di farlo in quanto non è dipendente. Risultato: gran parte dei consumi in eccesso rimarranno invariati, mentre i vantaggi del bere moderato si perderanno in  percentuale più o meno maggiore. Ma invece di tanto accanimento non sarebbe meglio educare la popolazione a conoscere il vino e le bevande alcoliche e quindi ad assumere le giuste dosi.
” Fa male ciò che non si conosce”: lo dicono autorevoli esperti, non la sottoscritta!




Nessun commento:

Posta un commento