sabato 24 giugno 2017

Una giornata particolare… con il Sassicaia


IV viaggio studio BEM – Territorio toscano e umbro.



“ Ho un ricordo incancellabile del bordò che arrivava in barriques dalla Francia in casa di mio nonno Chigi all’inizio della prima guerra mondiale; quello stesso boquet lo ritrovai una decina di anni dopo bevendo a  Migliarino in casa Salviati un Cabernet che proveniva da una vigna di loro proprietà. Quando poi riuscii ad assaggiare un Margaux  del 1924 e risentii lo stesso gusto, mi ripromisi di fare un vino che aveva quella particolarità”.

Da un documento scritto nell’estate del 1974 da Mario Incisa della Rocchetta, successivamete ritrovato dl figlio Nicolò.

Certo non poteva esserci un vino più blasonato del Sassicaia: Incisa della Rocchetta, Antinori, Della Gherardesca, Salviati, Chigi, il meglio della nobiltà  Toscana e Piemontese. Un incrocio di matrimoni, parentele , incontri , amicizie importanti  e non solo italiane hanno segnato pezzi di storia del nostro Paese. E non si tratta solo di appartenenza, ma di tradizioni, valori, cultura, stili di vita, innovazione e imprenditoria, quest’ultima nel mondo del vino, tramandate da padre in figlio. In un’Italia sciatta che non cerca un riscatto culturale  ma che si accontenta della litigiosità di politici più alla ricerca di alleanze che di soluzioni economiche  e sociali, leggere la storia di questo grande vino, da emozione perché in fondo Bolgheri si trova  in Italia e non altrove, perché Mario Incisa, questo Marchese malinconico ma testardo ha creato con il suo Sassicaia una immagine ”Italia” che anche i francesi, grandi esperti di marketing, ci invidiano.


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