martedì 4 aprile 2017

Cultura: Non solo medicina


Henri de Mondeville

A partire dal Medioevo, il vino e con esso l’acquavite ha occupato un posto molto importante nella terapia sia medica che chirurgica. Nel XIII secolo il medico chirurgo Lanfranchi, milanese, fondatore della Scuola di Chirurgia di Parigi, assieme al suo discepolo Henri de Mondeville medico di Filippo IV. Il Bello, sostennero l’uso intensivo del vino nel trattamento esterno delle lesioni e delle ferite, specie di guerra. Questo metodo verrà adottato in modo ancora più intensivo nei secoli successivi con l’arrivo delle armi da fuoco. Il chirurgo francese Ambroise Parè autore del trattato ”Metodo di trattare le ferite da archibugio e da altri bastoni da fuoco” (1545) adottò vino cotto in luogo dell’olio bollente nel trattamento delle ferite da armi da guerra. Era convinzione che il vino oltre a preservare dalle infezioni, favorisse il processo di guarigione delle ferite e della loro cicatrizzazione. Il vino era anche considerato una sorta di “anestetico generale contro il dolore” non fosse altro che per  “ottundere”  la mente del paziente” durante le operazioni  chirurgiche.

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