Dieta mediterranea: Quanto è importante seguirla?
Tutti d’accordo: la dieta
mediterranea- che include il bicchiere di vino ai pasti assunto tutti i giorni-
comporta una riduzione della mortalità per tutte le cause, una minore incidenza
e mortalità per gli eventi cardio e cerebrovascolari, minor rischio di
incorrere nel diabete di tipo2 e maggiore protezione per la demenza di tipo
Alzheimer. Ma questi risultati come sono stati evidenziati, con quale
metodologia? La meta-analisi che abbiamo scelto e che pubblichiamo risponde
alla domanda: l’aderenza alla dieta mediterranea è significativa ? E di quanto?
Autori:
Sezione Regionale Toscana Società Italiana di Nutrizione Umana.
Sofi F, Cesari F, Abbate R, Gensini GF, Casini A. Mediterranean diet and health status: a meta-analysis. BMJ
2008;
Nel corso degli anni le numerose evidenze di fattori addizionali alla base della relazione esistente fra nutrizione
e malattie croniche invalidanti hanno portato gli studiosi a ricercare il modello di alimentazione
più idoneo al mantenimento di un buono stato di salute. E’ ben noto, infatti, che l’alimentazione è in
grado di modificare sostanzialmente il profilo di rischio di un soggetto in prevenzione primaria e/o secondaria.
Diversi modelli di dieta si sono imposti all’attenzione pubblica, ma quella che ha ottenuto più
interesse è sicuramente la dieta Mediterranea. Il concetto di dieta Mediterranea risale agli anni ’60,
quando Ancel Keys coniò questo termine in seguito ai risultati dello Studio delle Sette Nazioni che dimostrarono
che le popolazioni (Italia e Grecia) che si affacciavano nel bacino del Mediterraneo presentavano
una ridotta incidenza di malattie cardiovascolari e tumorali in confronto con le altre popolazioni
studiate.
Nel corso degli ultimi anni, l’interesse della ricerca in campo nutrizionale si è indirizzato, più che verso
lo studio dei singoli alimenti o gruppo di alimenti che fanno parte della dieta Mediterranea, verso lo studio
in toto del profilo dietetico, e in questo, notevole interesse ha suscitato lo studio dell’aderenza alla
dieta mediterranea in relazione alle malattie cardiovascolari (e neoplastiche), in termini di incidenza, di
progressione della malattia e di mortalità. E’ stato dimostrato, infatti, come una stretta aderenza al profilo
dietetico Mediterranea sia correlato ad una minore incidenza di mortalità.
Nel 2003 Trichopoulou e coll., allo scopo di trovare uno strumento utile a definire il grado di aderenza
ad uno specifico profilo alimentare, hanno stabilito un punteggio di aderenza che prende in considerazione
le principali variabili dietetiche, suddivisi in gruppi alimentari, tipiche delle caratteristiche alimentari
della dieta Mediterranea. Questo punteggio di aderenza prendeva in considerazione i gruppi alimentari
tipicamente presenti nella dieta Mediterranea (pane, pasta, frutta, verdura, pesce, legumi, vino rosso
in moderazione, olio di oliva), dando un punteggio maggiore alle persone che consumavano questi alimenti
in misura maggiore della media della popolazione. Un punteggio di 0 rappresentava quindi una
bassa aderenza alla dieta tipicamente Mediterranea, dove un punteggio di 9 rappresentava una massima
aderenza al profilo dietetico Mediterraneo.
Da tale analisi è stato possibile documentare su una popolazione di oltre 20,000 soggetti seguiti per 44
mesi che il rischio di mortalità era inversamente correlato al grado di aderenza alla dieta Mediterranea
valutato attraverso l’elaborazione di questo punteggio. E’ stato osservato che un incremento di 2 punti in
tale punteggio era associato in modo significativo ad una riduzione del 25% della mortalità globale. In
seguito a tale studio altri lavori hanno preso in considerazione l’aderenza alla dieta Mediterranea calcolata
con specifici punteggi e stato di salute.
Lo scopo del presente studio è stato quello di effettuare una revisione sistematica con meta-analisi degli
studi prospettici che hanno valutato l’aderenza alla dieta Mediterranea attraverso un punteggio numerico
e lo stato di salute. La ricerca bibliografica effettata nelle diverse banche dati elettroniche (PubMed,
Embase, Cochrane) ha permesso di evidenziare oltre 60 studi di letteratura che avevano come obiettivo
primario o secondario lo studio della dieta Mediterranea. Attraverso un processo di selezione incentrato
ad evidenziare gli studi più robusti dal punto di vista epidemiologico, sono stati inseriti nell’analisi finale
12 studi di popolazione (6 su popolazioni Mediterranee, 5 su popolazioni Nord Americane, 1 su una
popolazione Australiana) che globalmente avevano studiato circa 1 milione e mezzo di persone per un
periodo di follow up che andava da 3 ai 18 anni.
Gli eventi clinici che sono stati presi in considerazione in questo studio sono stati mortalità totale per
ogni causa, mortalità o incidenza per malattie cardiovascolari e tumorali, nonché incidenza di malattie
neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e la sindrome di Parkinson.
Dall’analisi globale degli studi selezionati
è stato possibile evidenziare che un aumento
di 2 punti del punteggio di aderenza
alla dieta Mediterranea determinava
una riduzione del 9% della mortalità totale, del 9% della mortalità e/o incidenza
di malattie cardiovascolari,
del 6% di incidenza e/o mortalità per malattie
tumorali e del 13% di incidenza
di morbo di Alzheimer e sindrome
di Parkinson.
Tali risultati rimanevano statisticamente
significativi anche dopo sottoanalisi per
alcune caratteristiche comuni degli studi,
per esempio sesso (uomini, donne) paese
di origine dello studio (Europa, USA), durata
del follow-up (< o > 8 anni) e qualità
dello studio (bassa, alta).
Questa è la prima meta-analisi presente in
letteratura che ha preso in considerazione
la possibile associazione tra aderenza alla
dieta Mediterranea calcolata attraverso
uno specifico punteggio ed eventi clinici
maggiori come mortalità e incidenza di
patologie cronico-degenerative.
Numerosi studi negli ultimi decenni hanno
analizzato il ruolo di specifici alimenti
della dieta Mediterranea e parametri biochimici
di rischio delle malattie cronico degenerative,
o surrogati clinici delle stesse,
ma nessuno fin ora aveva preso in considerazione
attraverso la metodica meta-analitica
la relazione tra un punteggio di
aderenza alla dieta Mediterranea e
l’insorgenza di malattia o il rischio di
morte
I risultati di questo studio, presentano importanti
implicazioni per la salute pubblica,
in particolar modo nel ridurre il rischio
di morte prematura nella popolazione generale
e confermano le raccomandazioni
delle correnti linee guida delle più importanti
società scientifiche che incoraggiano
il profilo dietetico di tipo Mediterraneo
per la prevenzione delle principali malattie
cronico-degenerative.
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