Casa Berucci-Massimi: La quarta generazione e l’arte
agricola di Catone e Virgilio
Non è sicuramente l’unica
famiglia nel vastissimo panorama vinicolo italiano, a vantare antiche origini
ma certamente tra le poche, pochissime ad avere una discendenza che risale a
Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore quindi depositaria dell’arte agricola
di Catone e Virgilio. Le aziende si raccontano anche e soprattutto in una
generazione che continua a produrre magnifiche bottiglie di cesanese. Ma
iniziamo dalla storica Casa Massimi collocata nel rione Santa Lucia a Piglio,
borgo medioevale importante polo turistico del Frusinate. Tra le mura bruciate
più volte dalla guerra, appare una bellissima monofora di pietra, fa mostra di
se l’antico montano (frantoio), i granai, l’orto, ”le carte di Francia” con la
storia di Telemaco, la ricca collezione di testi e libri antichi: un vero e
proprio archivio per le storie di tutti i giorni , la grande sala da
pranzo oltre alle famose stanze con
parati del Settecento. Non c’è muro che non sia tappezzato di fotografie e
ricordi, non c’è angolo in cui una sedia, un tavolo, una lampada non
testimoniano i momenti, i gesti, le abitudini delle tante persone che nei secoli hanno abitato
e amato questo palazzo. Il bellissimo e recente restauro che ha interessato
alcune sale non possono nascondere le tinture di alcune pareti scolorite, i
pavimenti consumati, le strette strettissime scale che collegano ben nove
piani! E tanto altro.. ma in questi affettuosi segni del tempo che passa si
racchiude il segreto e la cultura che i
Berucci testimoniano e hanno voluto tramandare. Tenace custode e imperterrito
parlatore Manfredi Berucci, magnifico e commovente quando illustra le rarità del
Casato ma soprattutto quando da poeta-contadino illustra le specialità
culinarie della casa: il timballo di re
Manfredi, il pollo al melograno, l’arrosto di capocollo affogato nel vino rosso
una ricetta che risale a prima della scoperta dell’America. Ci è piaciuto il
Piglio con il convento e la Chiesa di
san Lorenzo, la Rocca Medioevale del castello Orsini, ma soprattutto ci è
piaciuta la quarta generazione: Francesco, Flavia, Paola e Maria Ernesta, anima intraprendente e scattante del gruppo
che con i suoi appuntamenti di cultura e musica ha rivitalizzato momenti
conviviali dei fine settimana. 26 ettari, 20mila bottiglie del famoso cesanese.
Le aziende si raccontano, in
questo caso abbiamo voluto raccontare quando la cultura del vino è veramente
cultura!
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