Henri de Mondeville
A partire dal Medioevo, il vino e
con esso l’acquavite ha occupato un posto molto importante nella terapia sia
medica che chirurgica. Nel XIII secolo il medico chirurgo Lanfranchi, milanese,
fondatore della Scuola di Chirurgia di Parigi, assieme al suo discepolo Henri
de Mondeville medico di Filippo IV. Il Bello, sostennero l’uso intensivo del
vino nel trattamento esterno delle lesioni e delle ferite, specie di guerra.
Questo metodo verrà adottato in modo ancora più intensivo nei secoli successivi
con l’arrivo delle armi da fuoco. Il chirurgo francese Ambroise Parè autore del
trattato ”Metodo di trattare le ferite da archibugio e da altri bastoni da
fuoco” (1545) adottò vino cotto in luogo dell’olio bollente nel trattamento
delle ferite da armi da guerra. Era convinzione che il vino oltre a preservare
dalle infezioni, favorisse il processo di guarigione delle ferite e della loro
cicatrizzazione. Il vino era anche considerato una sorta di “anestetico
generale contro il dolore” non fosse altro che per “ottundere” la mente del paziente” durante le
operazioni chirurgiche.
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