Certo non sono passate inosservate “ Le donne del vino” a Vinitaly: la
grinta, la professionalità, la ricerca del nuovo, ma soprattutto la passione
del territorio e di quello che esprime, hanno lasciato il segno.
E come lo
hanno lasciato!
Il programma ricco e vario si è sviluppato ancora prima
dell’apertura ufficiale di Vinitaly con una degustazione di 12-14 vini di
vitigni autoctoni rari, per 60 grandi esperti internazionali. Quattro le
delegazioni protagoniste: Campania, Liguria, Sardegna, Toscana; tanti gli
appuntamenti e le degustazioni offerte da altre regioni.
Un quadro lusinghiero
che molto deve alla Presidente Donatella
Cinelli Colombini, un vulcano di idee e di forza vitale.
Come ha detto
in uno dei numerosi incontri ” le donne del vino stanno rivelando un profilo
molto manageriale, visto che il 50% dei loro prodotti sono venduti all’estero,
mentre il dato nazionale è del 24%. La media dei vini DOC e DOCG è del 69%
segno di grande qualità, rispetto il 38% nazionale. Inoltre molte donne -
osserva ancora la Presidente - hanno da tempo adottato i metodi del biologico e
del biodinamico; segno questo di vedere il futuro della enologia del nostro
paese sempre più attento e rispettoso del territorio.
Infine anche nella diversificazione produttiva -
come rilevato nell’ultimo sondaggio presentato a Roma - Le Donne del vino oltre
le aziende agricole possiedono un agriturismo e molte di loro offrono anche la
ristorazione. ”
Nessun commento:
Posta un commento