Non poteva esserci titolo più
emblematico e rappresentativo per il 10° Forum Internazionale della cultura del
vino e dell’olio. Il tutto si racchiude un una parola, meglio in un concetto:
Cultura, ma quale , dove? Dice bene Franco Maria Ricci, presidente della
Fondazione Italiana Sommelier, che il Forum rappresenta una giornata contro
l’impotenza e l’immobilismo di un Paese. Un Paese che non si occupa e che ha
paura di far conoscere il Vino italiano, al primo posto al mondo. Ma non si
tratta solo di cultura del vino, sconosciuto –tranne una sparuta minoranza- a
oltre 60 milioni di persone. Si tratta anche e molto di olio, altra grande
eccellenza italiana, ma anche di pomodoro, basilico prodotti che nessun altro
paese al mondo nemmeno sogna di produrre...
e poi i nostri grandi tesori d’arte... Colosseo in primis. ”Forse- chiosa il
presidente della FIS- pagheremo meno tasse o non le pagheremo affatto se
fossimo capaci di valorizzare le nostre
eccellenze e sviluppare un turismo degno di questo nome.”
“Il vino fa parte della storia di
una nazione - rincara Franco Ricci - e come tale in Francia viene insegnato fin
dalle elementari ed è materia d’esame nei Curricula Universitari. In Italia
stiamo ancora lottando per ristabilire le molte verità sul vino a partire dalla
consapevolezza che non’ è il responsabile di tanti incidenti stradali.”
Divulgare, certo non è facile, ma loro, il gruppo ormai storico di Bibenda, c’è: hanno portato a scuola
45.000 giovani e meno giovani di Roma, per anni a fianco dei Ragazzi di San
Patrignano e a quello della casa famiglia del Capitano Ultimo, e poi ancora
corsi per le carceri di Rebibbia e di Regina Coeli senza dimenticare i Vigili
del Fuoco e i carabinieri dei Nac. Agguerrita, compatta, la squadra non perde
di vista l’obiettivo principale: formare, insegnare per diventare sommelier di livello
e ambasciatori del vino, ognuno nel suo settore, anche in privato .
Il programma:
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