E’ giusto ogni tanto ricordare
alcune evidenze in tema di salute pubblica e quella della dipendenza da alcool
è una epidemia globale che investe tutto il pianeta e costituisce una emergenza
sanitaria e sociale ma anche politica perché richiede sforzi comuni a molti
paesi, per essere affrontata. Anche se noi abbiamo sempre parlato di consumo
moderato identificando modalità e consumi, non possiamo non ricordare che
esiste una differenza di genere ben documentata sugli effetti dell’abuso e dipendenza di alcol tra uomini e donne.
Differenza di genere non più così marcata per il cambiamento di usi e costumi
del bere: primo tra tutti l’abbassamento di età del primo bicchiere e una sostanziale
equivalenza tra ragazzi e ragazze nella fascia di età tra i 12-17 anni. Due
studi epidemiologici effettuati negli anni 80 e 90 hanno dimostrato un
incremento sorprendente nella popolazione femminile con una prevalenza
raddoppiata di disturbi, in dieci anni. Gli studi di genere non sono molto
numerosi ma rimandano al quesito principale” la donna è fisiologicamente e
biologicamente più vulnerabile dell’uomo agli effetti del’alcool?”. La risposta
sembra essere si. Le donne rispetto gli uomini vanno incontro a intossicazioni
più gravi, come danni ai processi cognitivi e nelle prestazioni psicomotorie e
in tempi più brevi. Rispetto gli uomini sviluppano cirrosi e epatiti dopo un
periodo più breve di eccesso al bere e con quantità giornaliere minori di alcol.
Dimostrato un rapporto alcol-tumori soprattutto per il cancro alla mammella e
con un tasso di mortalità maggiore per tutti i tumori alcol-correlati. Tutte le
evidenze cliniche dimostrano che nelle donne l’abuso di alcol ha un effetto più
pesante sulla salute in particolare per le donne giovani che fanno uso dei
contraccettivi... Colpa di una minore capacità di assorbimento dell’alcol
circolante nel sangue, della quantità di alcool ingerito, della quantità e tipo di cibo presente nello
stomaco, dalla modalità di assunzione e dalla struttura corporea della
donna. Studi recenti hanno dimostrato
che oltre il sesso è importante l’età:
confrontando uomini e donne per fasce di età, la capacità di
metabolizzare l’alcol nella fascia 20-40 anni è massima per gli uomini e minima
nelle donne, nella fascia 41-60 il rapporto si inverte, nella fascia 61-80
l’attività diminuisce per entrambi e le differenze si appiattiscono Tante variabili
che portano a consigliare il consumo moderato e quotidiano del bere. Bere si ma
di qualità, l’alcol fa male quando non lo si conosce e non lo si sa gestire,
soprattutto quando parliamo di vino…
Fonti: Istituto Superiore di
Sanità
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