FRANCIACORTA: quando c’è la squadra
Ci voleva la rivoluzione
geologica dell’era Secondaria e Terziaria per formare quel piccolo gioiello di
natura che è la Franciacorta di oggi. I
depositi morenici che si sviluppano
lungo l’anfiteatro sebino costituito da colline a cerchio in modo concentrico
rispetto il lago d’Iseo, si sono formati
almeno 5 milioni di anni fa, a seguito della discesa dei ghiacciai dando luogo appunto, alla matrice morenica
dei suoli. Una doverosa e speriamo non noiosa spiegazione geologia perché è
proprio questa matrice morenica che
caratterizza le numerose rocce che affiorano costituite sia da calcari marnosi
di colore dal grigio al bianco, sia delle arenarie grigie e compatte. Lo
scioglimento dei ghiacciai ha completato l’opera con i caratteristici depositi
alluvionali per raggiungere l’attuale stratificazione pedologia. Come in tutti
i terroir italiani la loro caratterizzazione morfologica , pedologica e
climatica conferisce l’imprinting dei vigneti e dei vini di cui sono
espressione.
Suoli importanti, ricchi di Sali
minerali che conferiscono ai vini di Franciacorta grande mineralità, sapidità,
corpo e struttura. Note fresche, di frutta,
macchia mediterranea, balsamicità, la famosa crosta di pane più o meno
accentuata, la leggera speziatura e tannicità data quest’ultima dalla presenza
del Pinot Nero, non fanno che arricchire un corredo olfattivo e gustativo per
sua natura complesso.
Le tre Maestà Chardonnay, Pinot
bianco e Pinot nero giocano e si rincorrono in percentuali, dosaggi dalle mille
sfumature e le cuveè cui concorrono decine di uve, vengono sapientemente assemblate in cantina , quasi in penombra
dallo chef du cave. Magia, alchimia o più semplicemente passione, professionalità,
sensibilità di colui su cui pesano tante responsabilità.. E’ palpabile
e percepibile, girando per queste
cantine che nulla hanno da invidiare alle grandi maison francesi e nei vigneti, il senso di attesa che
accompagna ogni momento del percorso del
vino. Attesa per la qualità dell’uva, attesa alla maturazione, attesa per
quello che in vigna potrà essere il vino dopo anni di fermentazione, sempre
costante nella qualità
..Franciacorta ha tempi
lunghissimi di affinamento per garantire il massimo di sé. Non si aggiunge
zucchero, i lieviti sono ridotti al minimo: meglio che lavori la natura, il
dosaggio zero raffinato e legante non
trova competitori nemmeno in Francia, il colore giallo paglierino squillante è
segno di buona salute,le riserve , i millesimati , i saten hanno avuto importanti
riconoscimenti addirittura da Robert Parker, il guru della comunicazione per la
Cuvee Annamaria Clementi 2006 tra i migliori 50 vini del mondo nel 2015
Ma Franciacorta è molto altro ancora:
innanzitutto il Consorzio costituito il 5 Marzo del 1990 per garantire e controllare il rispetto della
produzione del vino , prodotto esclusivamente con il metodo della naturale
rifermentazione in bottiglia. Il Franciacorta nel 2002 può essere designato con la sola parola “
Franciacorta” senza altra aggiunta, senza la DOCG, per la fama raggiunta
Molto altro ancora : il gioco di squadra compatto e disciplinato in
cui tutti i produttori- al momento 116-
grandi e piccoli si riconoscono con le stesse regole e il medesimo spirito di
imprenditori.. Nascono imprenditori Moretti, Zanella, Bonomi, Berlucchi,
Cavallotti, Gatti. con la testa che
progetta e guarda in avanti, attenti
alla economia e ai bilanci : pensano in grande e progettano in grande Un
numero: la produzione dell’intero consorzio in sei anni è passato da 9 a 16,5 milioni di bottiglie ,
con una certificazione al 70% di produzione biologica. “ Nessuno dice l’AD di
Vittorio Moretti, ha la vigna migliore, ma quello che vale è l’annata migliore
la cui continuità nei vini, conferisce
l’identità dell’azienda. Una identità che solo la cuvee- quel magico momento di
assemblaggio delle basi, può fornire”
Un filo rosso che lega il
territorio con tutte le sue caratteristiche. I vitigni di cui ne sono
l’espressione scoperti e valorizzati da
uomini-imprenditori che hanno saputo
realizzare meglio” imbottigliare” in
vini pregiati . Un unicum, un cru nel panorama mondiale che non potrà mai
raggiungerei i grandi numeri dello champagne francese, ma che ha ancora molto da
dire in numeri e qualità.
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