E’ sempre importante parlare
della relazione tra alimentazione e salute in senso positivo: sottolineando gli aspetti positivi e
protettivi dei singoli alimenti. Questo tanto più l’evidente allontanamento, da
parte degli italiani, dalla dieta mediterranea nonostante i continui richiami
di scienziati e nutrizionisti che non mancano di dimostrarne l’efficacia
testata da numerosi studi. E infatti non solo mangiamo male, ma lo facciamo
senza rendercene conto stando all’ultima ricerca di Gfk Eurisko effettuata sulla
base di 15mila elaborati compilati sul sito curarelasalute.com . Ebbene solo 2
italiani su 10 consumano la giusta quantità di frutta e verdura, nonostante
pensino di mangiarne a sufficienza ( le raccomandazioni giornaliere sono 4-5
porzioni ). Latte e derivati: 2 su 10. Poco ma poco meglio il consumo di uova
ricchi di vitamina D, 3 su 10. Brillano per assenteismo il pesce, la frutta a
guscio. Cose già dette tante volte, evidenze che si confermano anche in questa ricerca che si è basata su un
test della piramide alimentare pubblicata appunto sul sito curarelasalute.it a
seguito della campagna promossa grazie
al contributo di Pfizer Consumer Healthcare, con il patrocinio del Centro Studi
sull’obesità dell’Università di Milano e della Università degli Studi del
Molise. Fretta, stanchezza, poca fantasia sono cattivi consiglieri ” i più-
dice il Prof Michele Carruba direttore del centro milanese - alla fine optano
per un take-way, una pasta condita con quello che trovano in casa, si rimpinzano di patatine, olive e tramezzini
infarciti di maionese all’ora dell’aperitivo o provano l’etnico che non si sa
come è cucinato. Il giro vita aumenta, la pancia pure e minacciosamente
avanza il diabete.. ”
Nessuno sfugge a questa impietosa
fotografia: bocciati sono gli studenti fuori sede tra i 19-27 anni che hanno
risposto alle domande della Fondazione Istituto Danone, in collaborazione con
l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con l’Università degli studi
di Pavia. Il 10% salta la colazione, la sera il 60% opta per il take away
almeno una volta la settimana (pizza o kebab), yogurt il 23%, succhi il 30%,
cereali il 31%. Pesce, chi lo conosce? Non’è meno interessante la ricerca
effettuata da Coca Cola che ha puntato
sul gusto per esplorare l’esperienza multi sensoriale su come vengono gustati
cibi e bevande, le preferenze e i consumi.
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