In un’era in cui la comunicazione
impiega un manciata di secondi per
inviare e ricevere un sms, sembra quanto meno singolare parlare dei messaggi in
bottiglia: eppure è di pochi giorni fa la notizia che è stata ritrovata sulla
spiaggia di Skala Cefelonia, in Grecia una bottiglia contenente un messaggio
scritto 23 anni ( il primo maggio del 1990 ) da una turista tedesca che era a
bordo di una barca a vela nell’oceano. Grazie al gioco delle correnti che si ripetono da anni,
meglio centinaia di anni, queste bottiglie con il loro prezioso contenuto
arrivano sulle spiagge distanti
chilometri e chilometri dai luoghi in cui vengono lasciate impiegando a volte
un tempo infinito ! Storicamente il messaggio in bottiglia nasce come strumento
scientifico: la prima bottiglia venne lanciata in mare nel 310 a.c. dal
filosofo greco Teofrasto che voleva dimostrare che il Mar Mediterraneo non era
altro che un bacino dell’oceano atlantico. Il sistema ha funzionato nel tempo
tanto che fu utilizzato nel XIX secolo dal capo del Dipartimento di Cartografia
e strumentazione della Marina degli Stati Uniti, Matthew Fontaine Maury (gennaio
1806-Febbraio 1873) che usò le bottiglie per studiare le correnti superficiali
e tracciarne le oceaniche. E’ con questo sistema che,nel 1855, venne redatta la
“ geografia Fisica dei Mari”, il primo testo di oceanografia moderna. Anche i
luoghi hanno la loro importanza: l’Artico a causa delle correnti profonde, è
strategico per determinare la direzione delle stesse a causa dello scioglimento
dei ghiacciai. Questi generano infatti, una notevole massa di acqua fredda che
è in grado di modificare il percorso delle correnti oceaniche tanto che per
conoscere nuovi percorsi oggi si lanciano bottiglie biodegradabili che vengono
seguite dai computer. Fascino, mistero, tragedie, amori, appelli: le bottiglie
con i loro messaggi contengono un mondo di storie, sentimenti, paure e speranze
a cominciare da Cristoforo Colombo che, temendo di affondare con le caravelle,
affidò a una bottiglia la documentazione sulle sue scoperte, fino a un vero e
proprio sistema di comunicazione “segreto” della flotta britannica del XVI
secolo che potevano essere letti, pena la morte, esclusivamente dagli Uncorker
of Ocean Bottles, gli ufficiali della marina nominati da Elisabetta II.
Bottiglie con date incredibili come quella
scritta da un marinaio giapponese nel 1794. Chunosuke Matsuyama, questo il nome
del marinaio, naufragò con i 43 compagni di viaggio su un’isola del Pacifico.
La disgrazia incisa su un un pezzo di
legno di cocco fu ritrovato inserito nella bottiglia 150 anni dopo vicino al
villaggio giapponese di Hiraturemura Altra
data, altra storia come la bottiglia
vecchia di 109 anni lanciata in mare durante una spedizione scientifica dei
primi del Novecento ritrovata su una spiaggia tedesca del Mare del Nord.
All’interno una cartolina da rispedire al mittente, il Marine Biological
Association di Plymouth.Infinite storie come il messaggio affidato a una
bottiglia da Jeremiah Burke e sua cugina
Nora Hegarty, salite a bordo del Titanic per raggiungere le sorelle a
Boston. Prima di salpare la madre di Burke gli diede una bottiglia di acqua
santa…. E ancora la storia d’amore iniziata con un messaggio scritto nel 1956,
da un marinaio svedese alla ricerca di una donna ”bella e distante”. L’Oceano
trasportò il suo messaggio fino in Sicilia. Due anni più tardi Paolina una
donna siciliana rispose ”Io non sono bella, ma sembra così miracoloso che
questa piccola bottiglia abbia viaggiato tanto a lungo per arrivare sino a me,
che devo inviare una risposta”. I due iniziarono a scriversi e la
corrispondenza si concluse con un matrimonio.. in Sicilia! Per gli amanti dei
messaggi in bottiglia sappiate che all’interno del Museo Nazionale di Turks
and Caicos ( isole atlantiche a sud della Florida) vi è
il” Museo del messaggio in bottiglia” in cui sono conservate le numerose
bottiglie depositate sulle spiagge
dell’isola di Gran Turk e raccolte dalla fondatrice del museo Grethe Seim.